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di Giuseppe Longo

MILLSTATT – L’anima del Friuli è risuonata in tutta la sua bellezza e suggestione ieri pomeriggio nella splendida Abbazia di Millstatt, sull’omonimo lago alle spalle di Spittal an der Drau, in Carinzia. Protagonista la rinnovata Sinfonietta Fvg diretta da Luisa Sello che ha deliziato il folto pubblico raccolto, nonostante la pioggia, nella Chiesa dei due campanili che, con il suo meraviglioso altare, offre uno degli esempi più emblematici e vistosi dell’arte barocca austro-tedesca. Il concerto faceva parte della breve stagione che, iniziata a Grado, proseguita in Austria – a Kirchberg an der Pielach e, appunto, in riva al Millstatter See – e ad Arta Terme, nell’ambito del Festival Darte appena iniziato, si chiuderà tra oggi e domani nelle storiche località castellane di Strassoldo e Colloredo di Monte Albano.


Il Friuli più autentico, regione peraltro molto amata dagli amici d’Oltralpe, si è manifestato alla Musikwochen di Millstatt am See attraverso un’applauditissima Suite per flauto e orchestra su temi popolari che il compositore udinese Carlo Corazza ha scritto esattamente dieci anni fa proprio per Luisa Sello intitolandola “Maravee” (Meraviglia, in lingua friulana), nella quale, oltre agli accenni a “Ce bielis maninis” e alla “Stajare”, emergono “Ai preat la biele stele” e “Scjaraçule Maraçule”: un motivo popolare che riporta alla Grande Guerra, con il quale si implorava la fine delle ostilità e il ritorno della pace – tema attualissimo, di questi tempi, purtroppo! -, e un antico ballo che ben s’intonava sotto le severe volte medioevali, messo su carta da Giorgio Mainerio nel 1576, ripreso in tempi moderni dalla friulana Sedon Salvadie e dal cantautore Angelo Branduardi. Molto piaciuto all’uditorio austriaco, tanto che l’orchestra l’ha riproposto in un entusiasmante bis.
Anche nell'”Incantesimo della luna nuova”, bellissima quanto delicata composizione scritta dal conterraneo Valter Sivilotti nel 2014, come pure nella Suite di Corazza, ha avuto una parte di assoluto rilievo il flauto di Luisa Sello, la quale ha offerto una interpretazione coinvolgente e trascinante anche nel Concertino Mystico (2015) dell’austriaco Gerhard Habl, che era presente alla serata di due giorni prima nella citata località a pochi chilometri da Vienna. Come pure nel suggestivo “Concerto in Fa maggiore” di Antonio Vivaldi e nel suo notissimo e affascinante “Il Gardellino”, oltre che nella “Notte” in cui le suggestioni sono protagoniste assolute.
Come detto, la riuscitissima serata di Millstatt am See era la quarta di una rassegna di sei concerti proposto dalla Sinfonietta Fvg appunto in Austria e in Friuli. Le serate erano state inaugurate, con successo, a metà giugno nella Basilica patriarcale di Sant’Eufemia, a Grado, e questa sera proseguiranno, alle 19, nella vicinissima Strassoldo, in Comune di Cervignano, mentre il gran finale avverrà domani, alle 20.30, nel Castello di Colloredo di Monte Albano, risorto dalle macerie del terremoto e che rimane legato alla memoria di Ippolito Nievo, per il quale il Friuli è “un piccolo compendio dell’Universo”. E questo ciclo musicale, dal titolo “Natura e tradizione”, ben s’intona proprio con lo spirito di questa nostra terra raccontata dal grande scrittore e poeta.

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In copertina e all’interno alcune immagini del bellissimo concerto di ieri pomeriggio nell’Abbazia di Millstatt am See in Carinzia.

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